PAGELLE SAN REMO 2021

Scritto da Antonio Di Lena. Pubblicato in Italia

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Pagelle San Remo 2021 a cura di Antonio Di Lena

Amadeus e Fiorello voto 8.5/10
Non è affatto facile intrattenere un teatro vuoto... I due resteranno nella storia (si spera) come gli unici due conduttori del festival della canzone italiana ad avere a che fare con la freddezza di un pubblico fisico assente.
Fiorello ha fatto il Fiorello di turno senza però ricevere quel giusto tributo che spetta ad un intrattenitore come lui, dispiace anche per Amadeus ... si sa il festival è palcoscenico assai ambito e fare il bis ma senza pubblico in piena pandemia non è proprio da tutti i giorni. Nel 2020 Amadeus si preoccupava dove fosse finito Bugo nel 2021 si preoccupa di dove è finito il pubblico, già per il 2022  si è defilato.
Beatrice Venezi  voto 0/10
Dalla figlia di un dirigente nazionale di Forza Nuova non ci possiamo aspettare altro che un'uscita del genere, anni di lotte femministe per sentirsi crollare tutta l'autostima di una categoria (quella femminile) spesso attaccata dalle stesse donne che fanno il gioco del maschilismo e del patriarcato tutto made in Italy. In un attimo la Venezi con la frase sottolineata "sono un direttore e non una direttrice d'orchestra", si ritaglia le prime pagine dei maggiori quotidiani antifemministi italiani (libero,il giornale e la verità) discutibili testate dove trovano sempre la Giovanna d'Arco di turno da ardere viva ma che quando è una donna stessa ad avere comportamenti maschilisti la portano sul podio delle intelligenze e virtuosismi italici. Si sa poi che in Italia essere bionda con gli occhi azzurri ti da quell'aspetto televisivo che fa l'occhiolino anche a programmi tipo SanRemo e una "musicista" che viene ricordata maggiormente per la pubblicità di un prodotto farmaceutico e per una uscita gratuita,fuoriluogo e non richiesta, piuttosto che essere ricordata per le sue "doti musicali"  qualche domanda dovrebbe pur farsela , inoltre non sempre è oro ciò che luccica. Inutile presenza come inutile la sua affermazione. Fa più figura di lei il palloncino a forma di fallo, almeno è al suo posto, stravolge la serata e non spara cazzate aldilà della sua forma.
Zlatan Ibrahimović voto 9/10
Una rockstar da stadio che riesce a dominare stadi e teatri vuoti. Nel pre-SanRemo si è cercato sempre il pelo nell'uovo da parte della stampa Mediaset per contrasti con la Rai vista la presenza di Zlatan al festival. Giornali tipicamente razzisti nei contenuti che si indignavano della presenza del fenomeno svedese per un faccia a faccia nel derby contro Lukaku. Accusato di razzismo, lui di origini gitane e da un'infanzia non felice è l'emblema della multiculturalità. Sa stare al posto suo, entra nel ruolo e lo tiene fino alla fine. Non cede alla stampa fintobuonista dalla matrice nera. E'l'uomo di un festival  atipico e difficile e pure il siparietto con Amadeus fa fluttuare l’icona di un uomo prima che di un calciatore. Zlatan è Zlatan, non un prodotto marketing tipo Ronaldo (il portoghese) , in campo è l’uomo simbolo, gioca per la squadra e da l’anima in campo… sul palco non si risparmia  per la popolarità di un festival che non aspettava altro che lui, infondo la difficoltà di non essere musicista e trovarsi all’Ariston è proprio quella e lui ne è uscito da vincitore...gladiatore!
Diodato voto 7/10
Delle doti del cantautore pugliese non avevamo mai avuto dubbi già in tempi non sospetti, aprire il festival in quelle condizioni è stato mettere alla prova un artista che ha già lacerato l’anima degli amanti della buona musica come quando si è esibito da solo nell’arena di Verona… risorsa per la musica italiana e affidabile conferma.
Davide Shorty voto 7/10
Sulle qualità musicali dell’artista siculo non avevamo dubbi ma in realtà si nota la sua anima più hip-hop e meno da brano sanremese. Tira un freno a mano che non rispecchia le sue vere doti, infondo è arrivato in finale meritava molto di più ed è stato battuto dalla scontata scelta di avere come vincitore Gaudiano.
Wrongonyou voto 9/10
Il voto più alto di queste pagelle (Ibra escluso) tra i cantanti lo merita questo vulcano di idee e talento di nome Marco Zitelli in arte Wrongonyou. Il più intonato nella finale delle nuove proposte, il migliore a tenere il palco, uno schiaffo alla spessa monotonia da cliché che vengono utilizzati in queste manifestazioni. Artista poliedrico suona e canta bene, accontenta davvero tutti e come spesso accade chi vale non raccoglie sul serio tutti i frutti che gli spettano. Messo all’angolo sul più bello deve accontentarsi del premio della critica Mia Martini… storia italiana!
Lo Stato Sociale 6/10
Premettendo che per quanto i bolognesi Lo Stato Sociale possano andare bene alle linee da hit sempliciotte radiofoniche, che in Italia vengono passate come idee avanguardistiche e cheguevariane la loro sufficienza è tutta meritata per l’urlo di dolore espresso nel menzionare i live club (alcuni) che in questo momento di pandemia stanno morendo lentamente. Detto questo restano la colonna sonora delle sardine durante l’occupazione della sede Pd a Roma.
Madame voto 7/10 
Sappiamo tutti che dietro Madame c’è la Sugar Music, sinonimo di garanzia in successi non proprio sempre radiofonici ma di qualità musicale spesso spiccata. Madame non è li a caso, lo ha dimostrato prima di SanRemo e lo ha confermato durante il festival. Dobbiamo solo sperare che resti sempre su questa linea… drammatica, romantica ma soprattutto vera e che non cada nella disgrazia della monotonia e della violenta mutazione discografica.
Francesca Michelin voto 7/10 e Fedez voto 3/10
Il voto separato fa perdere comunque punti alla Michelin e ne fa prendere 3 a Fedez che senza starebbe ancora cantando una ninna nanna ad un asino. Loro sono l’iconica rappresentazione dell’Italia. Lei talentuosa e in disparte, lui che arriva in finale nonostante abbia rischiato la squalifica e quindi abbia messo in difficoltà anche la sua compagnia di viaggio. La Michelin è la vera anima della canzone, sinceramente vedendoli in finale ho anche pensato visto il grandissimo supporto dovuto dalla Ferragni e co. da parte dei social che portassero a casa il primo posto. Fedez invece stonato, sopravvalutato, personaggio dell’artista medio senza qualità che in passato ha avuto anche un ruolo di giudice ingiudicabile e fermo sul suo bel trono fatto da Dio Internet nutrito come da famiglia di like e follower. Lui non aveva bisogno della Michelin per stare li ma lei avrebbe potuto fare a meno di lui viste le sue doti canore. Un’arma a doppio taglio che lascia vittorioso e vinto allo stesso tempo tutto ciò che gli circonda… Che dici Francesca vuoi andare da sola l’anno prossimo? O perlomeno affiancati qualcuno che dia maggior lustro alla tua voce.
Coma Cose voto 8.5/10
Nulla è stato più intenso della loro esibizione durante la prima performance. Non si sono staccati gli occhi di dosso, hanno portato una ventata di freschezza e di complicità. Artisti a tutto tondo, sono in sintonia, sanno cosa fare e come tenere il palco. Si esibiscono come se non ci fosse nessuno a guardarli e questo li rende ipnotici e incantevoli. Bravi, per il percorso fatto e perché questo duo arriva da una gavetta fatta di pane e sudore e nessuno ha regalato nulla. Semplicemente nel loro mondo.
Bugo voto 5/10
Il Beck italiano è stato ritrovato e fino a qui vissero tutti felici e contenti, ma forse questa apparizione è valsa più come risarcimento della passata edizione dopo che come tutto il mondo sa...Bugo abbandonò il palco dell’Ariston durante il duetto (stravolto e mai iniziato) con Morgan, trovata pubblicitaria? Non lo sapremo mai ! Certo è che negli anni migliori di Bugo non si parlava neanche di striscio, oggi al suo secondo SanRemo di fila la performance è assai fiacca. Stonature gratuite, un palco che potrebbe omaggiarlo alla carriera ma che in realtà regala un teatrino tragicomico di una realtà che decide usi, gusti e costumi dii una piccola Italietta. Lo preferivo al 1 Maggio o all’Arezzo Wawe.
Gaudiano voto 4/10
Vincere non vuol dire essere per forza di cose i più bravi. Gaudiano ne è l’esempio. Arriva a San Remo senza aver pubblicato ancora un disco, nella sua carriera ha sfornato qualche singolo e per carità , nulla da togliere ha creduto fino in fondo alle sue aspettative. E dove se non a San Remo? La sua “Polvere da Sparo” è la classica canzoncina depressiva strappalacrime che cerca nel filone degli strappa cuori una via vincente, Gaudiano la individua spara il colpo e la centra. Brano emotivo (dedicato alla perdita del padre), e anche qui alzo le mani, ognuno dimostra il suo dolore in base al carattere, ma questo connubio dolore più riscatto risulta vincente… cosa sarebbe accaduto se sin dall’inizio Gaudiano non avesse espresso il suo dolore verso la perdita del  padre? Se fosse stata una traccia dal testo triste senza nessuna dedica? Per non parlare che poi si porta a casa il premio delle nuove proposte nonostante due grandissimi artisti come Davide Shorty e  Wrongonyou (vero vincitore della categoria ). Banalità figlia di Carramba che Sorpresa mischiata ad una finale di Amici di Maria de Filippi.
Maneskin voto 7.5/10
Vincitori a sorpresa, perché rompono il vetro della monotonia che premia il solito cantante (vedi Gaudiano) pieno di affinità lineari agli schemi imposti dal nazionalpopolare. Il loro è quel rock che alla fine te lo aspetti, si vede che sono nettamente costruiti dietro per un pubblico giovane che deve a forza di cose vedere il rock in loro e non nelle leggende rock che hanno fatto la storia di questo genere. Pop star travestiti da rocker, la fanno da padrona perché hanno due assi nella manica. Il primo sanno tenere il palco anche se spesso stanno nell’ombra del cantante. Il secondo è il cantante stesso, se avesse una carriera solista sarebbe la fine dei Maneskin, la sua voce è potente quanto basta per il palco dell’Ariston e forse la vittoria senza pubblico è stata migliore. Si perché immaginate l’elegante e perbenista pubblico che si mette a fischiare alla maniera del pastore di Ciociaria di turno la vittoria di una band che cerca linfa nella sfera del rock. Avete dimenticato l’esibizione dei Placebo? La cosa migliore vista nella storia del festival rovinata da una flotta di perbenisti borghesi che fischiavano e urlavano peggio di quando si da del cornuto all’arbitro durante una gara di calcio. Che dire insolito o meno anche quest’anno ci siamo tolti di mezzo San Remo

 

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