Home

DI BUONA REGOLA

Scritto da Vincenzo Calò. Pubblicato in Opinioni

unnamed 1

Disponiamo di un esecutivo fin troppo ordinario, che percepisce di non essere precario, anche se in realtà vacilla di buona regola. Chi ne fa parte si è piazzato in mezzo alla gente per sollecitarla a ribellarsi alle misure restrittive per l’ordine pubblico a causa del covid, roba che successivamente in Parlamento fa finta di nulla quando borbotta nel concreto Donna Giorgia per lo stesso motivo. Infanga a menadito il ministro della Salute, però dopo non osa facendolo cadere a tutti gli effetti, d’ufficio. Che se immaginiamo la moltitudine di sfaceli generata da preminenti capi di Stato, risulta inaudito tormentare il nostro ministro della Salute.  Che poi ci sarebbe la ministra per le dispute regionali, la rediviva Maria Stella Gelmini, ispirata a dir poco alla luce dell’incarico fornito a Massimo Parisi, in passato gaio membro berlusconiano e che ora sembra agevolare il gioco di squadra per la suddetta, a patto che a fine mese riceva un assegno che s’aggirerebbe intorno ai diecimila euro se non fosse che purtroppo su lui pende una sentenza (revisionabile eccome qui in Italia) avendo bruscamente spostato soldi cari agli enti creditizi coadiuvato da un noto, eccelso compagno di merende, che risponde al nome di Denis Verdini. Che genialata sopraffina, non vi pare? 

Come se non bastasse, dovremmo ricordare che al profilarsi del verdetto l’esecutivo dall’alto preferì tutelarsi come un cittadino che si rispetti, chiedendo al Parisi di ridare indietro i compensi percepiti; a un soggetto quindi che Draghi ora si carica sul groppone, visto che lavora e mica gratuitamente nella sezione adibita alle delicate trattazioni con le vaste zone d’Italia in contrasto. E i primi cittadini del meridione effettivamente ritengono insufficienti i fondi emergenziali dell’Ue pari al 40% del totale. Chi ha “particolarmente a cuore” il mezzogiorno, gli onorevoli e senatori leghisti, abilitati a sostenere ogni volta che non occorre sprecare l’andazzo quotidiano sistemando questioni di tenore civile e rasserenare le minoranze, alla fine pare invece che si divertano (e tenendosi stretta l’esclusiva) a ostacolare i diversi lavori d’approfondimento in sede parlamentare. Spesso, ed è il caso della legge Zan, vengono spostate a data da destinarsi le decisioni quando ci si riunisce, di continuo e proprio sul punto di sbloccare la questione; oppure a forza di sfruttare un programma informatico capace di costituire un numero inusitato di postille, facendo implodere così quell’altra legge in sospeso, che invita all’istituzione di base delle tutele del verde e degli esseri viventi che non sono umani ma che sarebbero più sensibili degli umani. Eh già, la regolamentazione per salvaguardare le minoranze civili aspetta ancora il nullaosta parlamentare, Meloni & c. insistono di sana pianta a ostacolarla drammatizzando ulteriormente la situazione, in effetti se non condividi a priori misure di questo tipo, ovvero un’indegna manchevolezza che copriamo col tricolore da ¼ di secolo oramai, allora l’abbiamo data vita al razzismo più scontato, altrimenti ancora detestiamo acculturarci… senza contare il mix letale, e dunque l’ipotesi del suicidio di massa. Salvini dal suo canto si presta al cristianesimo, lustra i simboli delle sacre ricorrenze, per poco non dice messa, eppure fomenta un odio verso il diverso atteggiandosi da santità, spazientendo il buon Gesù che risorgerebbe giusto per surclassarlo di mazzate. Il divin Matteo andrebbe scandagliato psicologicamente, dimodoché tutti quelli che non vogliono bene a se stessi si rinvigorirebbero elaborando d’essere migliori. Stando a come si comporta, immaginando oltremodo di subentrargli se non addirittura d’imitarlo, chiunque avrebbe diritto di spiccare il volo e compiere prodigi fuori dal comune; e i suoi avversari, sempre da un punto di vista prettamente diplomatico, ne sono arcistufi e arciconvinti, dato un personaggio che combatte il potere mentre ne fa parte, aria fritta insomma, alla quale contribuisce tal Durigon, che ha sostenuto con purezza d’animo che l’indagine riguardante la milionaria ruberia che i salviniani ripianano a spese dei cittadini lo infastidisce neanche poco, avendo costoro selezionato proprio il team di finanzieri addetto a esaminare il caso. Secondo quanto pubblicato da Fanpage, inoltre il numero d’iscritti a un istituto a difesa dei contribuenti, l’Ugl, roba ch’egli n’era il primo responsabile in pratica,  ricoprendo il ruolo di braccio destro del capo, risulta aumentato a dismisura, cioè se ne contano un paio di milioni quando invece i soci in verità non raggiungono affatto le centomila unità… motivo? La possibilità d’insediarsi a degli uffici pubblici per svoltare patrimonialmente. Ma la vigilazione circa gli utili mica viene rinsaldata annientando i mezzi volti a nutrirli, aldilà della condizione attuale nella quale siamo completamente impossibilitati a fare un discorso tale d’auspicare che i ricchi concilino per maggiori tributi.  Alla faccia insomma di una popolazione che non si può permettere più di cazzeggiare.
Vincenzo Calò
 

Tags: covid-19, politica, italia, europa, ministro

Stampa